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Il Personal Solar Telescope o PST
Incorpora in un unico sistema un rifrattore da 40mm f/10 e un sistema di filtri per l'osservazione solare.
L'ho comprato usato nel 2004, il mio modello è stato aquistato da Anacortes in Ottobre 2003.
Parliamoci chiaro, questo strumento non è professionale e neppure eccezionale ( se non dal punto di vista qualità/prezzo) ma dà delle soddisfazioni molto grandi sopratutto se ne consideriamo l'usabilità.
Personalmente lo tengo in casa sempre montato sul treppiede Manfrotto sulla testa altazimutale e oculare Swarowsky zoom 7-24mm (quello nella foto); credo sia la soluzione ottimale. Questa scelta permette di dare una sbirciatina rapida la mattina prima di andare al lavoro e in qualsiasi momento dato che è sempre operativo.
Personalmente non ho avuto precedenti esperienze di visione solare continuativa, pertanto sono rimasto, forse ingenuamente, colpito dalla rapidità dei cambiamenti che avvengono sulla nostra stella rendendolo cosi ogni giorno interessante come il precedente.
L'osservazione attraverso questo strumento non è semplice in quanto il filtro BF, subito prima dell'oculare, è di pochi millimetri, riducendo parecchio il campo usabile. Questo significa che il disassamento dell'occhio rispetto l'asse ottico dell'oculare è limitato ed è maggiormente riscontrabile negli oculari a grande campo.
Lo strumento è decisamente non convenzionale ed adotta delle idee innovative piuttosto ingegnose.

Munendoci di una chiave a brugola di 2mm cominciamo l'intervento....

Una delle prime cose che balzano all'occhio è il focheggiatore, questo è interno alla "scatola magica" e funziona traslando il prisma, che funge da diagonale, lungo l'asse bisettrice tra lente primaria e oculare, come si vede in figura (indicato con una freccia bianca).
Per permettere al prisma il movimento, da un lato un sorta di binario ricavato nella scatola ne vincola la posizione e per evitare che questo esca dalla sede viene sciacciato dallo sportello quando lo si chiude, ma per lo scorrimento dal lato che si vede nella foto è stato incollato un velcro che funge da cuscinetto.
Questo sistema permette di ottenere un focheggiatore piuttosto economico con l'unica pecca di dover produrre un prisma leggermente, come dire ... allungato.
Tutto sommato il risultato è notevole visto che una molla sempre in tensione non permette giochi da parte della vite di regolazione e una buone dose di grasso rende il tutto gradevolmente pastoso.

L'altra novità è il cercatore solare, basato sul principio del foro stenopeico, anche lui interno alla scatola magica, come si vede in figura, proietta un'immagine su un vetrino opaco posto sulla parte superiore dello strumento (nel disegno seguendo le linee gialle, il sole arriva da sinistra e rimandato sul vetrino opaco in alto). Questa sì che è una gradevolissima e ingegnosa idea , quante volte mi sono accecato in posizioni scomodissime tentando di cercare il sole.... lo so che è li ed è facile da vedere... ma non cosi tanto facile da centrare come pure io pensavo.

Siamo finalmente arrivati al cuore del PST che è costituito dal filtro interferenziale Fabry-Perot Etalon.
Il PST puo sintonizzare il filtro tramite la rotazione di una ghiera in alluminio rivestida da gomma zigrinata detto "tilting". In questo modo è possibile sintonizzare il fitro sulla frequenza "giusta" e meccanicamente l'effetto è quello di traslare uno dei due componenti del filtro e comprimere o rilasciare la guarnizione elastica arancione posta in mezzo ai due filtri.

Il mio modello, sin dall'acquisto soffriva di un errore di montaggio, la sintonia corretta avveniva a fondo corsa del tilting, non permettendomi di poter manovrare correttamente.
Smontandolo mi sono accorto che la ghiera esterna, quella rifinita con la gomma zigrinata, agisce sulla ghiera in alluminio del tilting tramite una vite di 2mm che puo essere tranquillamente posizionata in una delle 12 sedi disposte come le ore in un orologio.
Risulta piuttosto semplice a questo punto regolarla meglio procedendo nel seguente modo:
Innanzitutto osservando il sole si porta il tilting nella posizione migliore permessa dallo strumento.
Si svita il filtro etalon da entrambe i lati.
Si sfila la parte in gomma come in figura, usando un cacciavite ad esempio è possibile ruotandolo sfilare l'anella di gomma delicatamente.
Si rimuve la targhetta argentata. (Ecco ora siete hacker a tutti gli effetti)
Si svita la vite di 2mm con un cacciavite a stella piccolino ovviamente.
A questo punto la ghiera è libera e puo essere leggermente sfilata per vedere a che punto della corsa disponibile siamo, ruotandola di 1 o 2 fori dovrebbe essere possibile portarla in una situazione di maggior manovrabilità.
Nel portaoculare del PST è inserito il BF che ha il ruolo di bloccare le armoniche generate dal filtro etalon e tutte quelle frequenze che non ci servono come l'infrarosso.

Il fuoco sul PST è calcolato per un uso visuale permettendone l'accoppiamento con oculari o barlow + oculari. Il portaoculare, non lo chiamo focheggiatore in quanto il fuoco funziona diversamente (già scordato?), è in realtà composto da due parti, la prima è semplicemente un raccordo maschio femmina in alluminio che porta il filtro finale alla distanza corretta, mentre il secondo incorpora il filtro BF, e il pomolo per il fissaggio dell'oculare, in nylon.
Siccome il passo dei due filetti è identico, il primo puo essere rimosso permettendo cosi il fuoco anche su dispositivi come WebCam o camere con corpo piu profondo.

Ho eseguito alcune foto usando questa tecnica.

Visualmente il PST permette di osservare bene Pretuberanze, filamenti, macchie solari e tutto ciò che è ragionevolmente grande per 40mm di pupilla.
E' ragionevolmente usabile fino ad ingrandimenti intorno ai 80X , potendo spingere fino ai 100X ma è piu la fatica che il gusto.
A mio avviso l'uso migliore è intorno ai 40-60X (non a caso a corredo danno un magnificissimo Kellner da 12,5mm... a proposito il mio dove è finito?.
Uso proficuamente il Panoptic 15mm e il Nagler 9mm anche se quest'ultimo è ridicolo in quanto praticamente grande come lo strumento.....
Per concludere, strumento estemamente compatto e trasportabile, curato nella meccanica, anche se a mio avviso montato grossolanamente (forse per questo motivo ce ne sono tanti in giro con il tilting sfasato) , ben disegnato per un uso quasi quotidiano, leggero e non da sottovalutare, sicuro per i nostri occhi o per quelli di bimbi curiosi oppure dei meno esperti alle visite pubbliche.
Come contro è difficile da usare con oculari Wide Field, non è possibile riprendere ( ma a quello abbiamo già risolto) e inoltre non è possibile riutilizzarne le parti; teniamo presente che, così come è, l'unica opzione è il montaggio del solarmax 40mm davanti all'ottica principale per portarlo ad una banda passante inferiore ai .6A.
Un'altra nota dolente, riscontrata sul mio modello, sta nel fatto che sintonizzando il tilting, non si regola completamente tutto il campo uniformemente: l'area di sintonia, copre solo una banda larga circa 1/3 del campo dell'oculare e inclinata di circa 45° rispetto l'asse che rende impossibile una visione di campo perfettamente omogenea. Se ad esempio, con il sole grande l'80% del campo inquadrato, sintonizzo su una grossa pretuberanza in alto a destra e poi sposto il telescopio in modo da spostare la pretuberanza in basso a sinistra la pretuberanza risulta non sintonizzata e questo è onestamente fastidioso.


Un ringraziamento va a Franco S. Lui detiene già la cintura nera di hackeraggio astronomico da anni...

Gennaio 2005

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