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Il prisma del Personal Solar Telescope o PST

L'idea per questa prova nasce dal fatto che il PST ha un prezzo veramente contenuto, e questo mi ha fatto pensare che un particolare cosi' delicato come il prisma potesse influire sulla qualità generale nella resa fotografica.

Vs.
In pratica, costruendo un raccordo che permettesse un fuoco fine, è stato possibile fare riprese senza il prisma e tutta la scatola del fuoco.
Il raccordo si collega a sinistra al filtro Etalon e a destra al tubo portaoculare (il BF).
Il focheggiatore è elicoidale ed è la meccanica di un obiettivo fotografico, propriamente modificato, molto fluido e preciso, anche se piu rapido di quello originale.


Confrontando le riprese cosi effettuate con quelle in configurazione originale, si possono trarre alcune conclusioni.
Innanzi tutto la luminosità cambia molto.
A parità di ADU ( 100 nel caso delle mie prove) la configurazione orginale richiede tempi di circa 1/50, 1/150 di secondo mentre senza prisma si puo lavorare da 1/1000 a 1/5000, questo significa che entra una quantità di luce decisamente maggiore,e che quindi il prisma ha una trasparenza piuttosto bassa.
A occhio non si notano particolari differenze, anche se la luminosità diffusa è inferiore nella versione originale, ma questo piu probabilmente causato dai diaframmi non corretti sul mio raccordo.

Passiamo alle riprese:

A quanto pare, il prisma è calcolato bene nelle tolleranze di qualità complessive dello strumento, influendo relativamente poco sull'immagine finale.
Quindi l'unico vantaggio per una modifica del genere è la maggior luminosità e quindi un shutter-time più rapido, che meno influenza i frames dalle turbolenze del seeing, ma tutto sommato forse non ne vale la pena.
Il focheggiatore, anche se forse troppo lento per un f/10 è preciso e fluido.
Sta Coronado ha fatto proprio un bel lavoro.
Aprile 2005

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Copyright © 2003 Glauco Uri