Bacheca planetaria – part2

Solo un parere …

Il tutto nasce dalla curiosità di capire la diffidenza, nei confronti di queste tecniche, tra ripresa ed elaborazione.

Spesso ho sentito parlare di artefatti generati dall’elaborazione come motivazione della non attendibilità di queste riprese.
A questo punto ho tutti i dati per poter eseguire un confronto di tecniche differenti che dovrebbero evidenziare questi difetti nefasti.

Di seguito riporto i ritagli di 250×70 delle immagini ricevute su Giove, della EB.
















Osservando ripetutamente questa tabella, non mi pare di riscontrare differenze sostanziali nei contenuti, ne artefatti.

Chi più, chi meno, ha evidenziato con l’elaborazione, caratteristiche come la saturazione dei colori,

dettagli fini, medi, oppure grandi contrasti di colore .

Un confronto diretto cosi immediato permette di evidenziare, qualora ce ne fossero, artefatti introdotti
durante questa personalizzazione degli autori.

Questi filmati di elevata qualità, hanno spinto un po tutti a forzare poco
la mano, pertanto il processing, ha evidenziato quello che le camere sono state in grado di immagazzinare,
generando a mio avviso nessun artefatto misurabile.

La forma del pennacchio centrale, è mantenuta anche se le proporzioni sono lggermente differenti e i terminatori piu o meno evidenti, ad esempio.

Obbligatoriamente va fatta una considerazione per una affermazione del genere: I filmati di partenza sono di ottima qualità.

Passando al lato dell’osservatore della Bacheca, questo, inevitabilmente esprime una preferenza data dalle
precedenti esperienze di elaborazione, semplice bellezza fine a se stessa oppure dal confronto con le
immagini immagazzinate nella mente durante numerose osservazioni notturne.

A questo punto nasce la “preferenza”, la decisione che una foto sia più bella di un’altra, ma pure qua bisogna tenere conto
dei parametri che vengono utilizzati per la valutazione.

Il visualista, tenterà di apprezzare maggiormente l’elaborazione meno satura di colori e meno contrastata,
mentre l’osservatore casuale sarà piu portato verso una immagine più colorata.

Questo non può essere usato come metro elaborativo, ma è bene avere per lo meno
una idea del risultato che si vuole ottenere PRIMA di cominciare ad elaborare.

Altro discorso invece sono i dettagli registrati…. e qua il gioco si fa veramente duro.

La strada per migliorare i propri risultati in termini di dettagli registrati, è sicuramente quella dell’ottimizzazione
dello strumento, e qua non ci piove, che unita alla costanza (che genera esperienza) permette in quelle sere
con seeing benevolo di ottenere buoni filmati, che come abbiamo visto non tendono a generare artefatti.

Purtroppo non si arriva a questi risultati fin da subito, e capita sovente, di avere dei sorgenti decisamente
privi di dettagli, portandoci magari a “sovraelaborare”.

Su una cosa sono certo… se l’informazione non c’è, non si tira fuori manco a pagare oro!

In questi casi credo sia sufficiente accontentarsi.

Intestardirsi con l’elaborazione serve solo per imparare a conoscere i software, ma solitamente, l’immagine risultante
manca sempre di qualcosa.

Dimenticavo… un pizzico di fortuna non guasta mai …


Questa è solo la mia opinione.